Multiplo d’autore: grande arte per piccoli portafogli

Il concetto di multiplo applicato alla categoria dell’arte può essere fuorviante: qualcuno può equipararlo al concetto di falso, alla moltiplicazione truffaldina o alla semplice riproduzione tout court, anche perché siamo portati a pensare alle opere d’arte sempre e solo come ad oggetti unici e irripetibili. In realtà la storia dell’arte è anche la storia di opere d’arte nate per essere moltiplicate, per essere riprodotte in un numero (limitato e definito) di copie. Tralasciando il concetto di multiplo applicato ad un’opera d’arte tridimensionale, mi riferisco in particolare ad opere realizzate da una matrice (di legno, di rame, d’acciao, di linoleum, di pietra ecc.) e stampate su carta, più genericamente chiamate stampe d’arte. Da Durer a Andy Warhol, solo per citare due nomi di grosso calibro.

Certo, in un’epoca in cui si può tranquillamente riprodurre su carta qualsiasi opera con un’altissima definizione, il concetto di stampa d’arte necessita di alcuni paletti. Ci viene in soccorso la definizione del 1937 proclamata dal Comité National de la Gravure: “devono essere considerate stampe originali le incisioni, le xilografie, le litografie e in generale i fogli stampati in bianco e nero o a colori, da una o più matrici interamente concepite ed eseguite a mano dallo stesso artista qualunque sia la tecnica impiegata, con l’esclusione di qualsiasi procedimento meccanico o fotomeccanico”.

E’ proprio il procedimento “meccanico o fotomeccanico” a fare la differenza di qualità e di valore di un multiplo. Farò un esempio: nel mercato dell’arte circolano molte litografie di Picasso: in alcuni casi Picasso ha direttamente disegnato sulle matrici litografiche e i fogli sono stati stampati da questa matrice sotto la sua diretta supervisione. Altre volte, invece, Picasso ha realizzato la sua opera su supporti diversi, tipicamente su carta o su tela, e magari in epoca successiva ha deciso di riprodurla in un numero limitato di copie, poi firmate e numerate. Nel primo caso l’opera è pensata per essere realizzata su quel determinato supporto, la matrice litografica, e l’artista segue tutte le fasi della realizzazione; nel secondo caso, invece, l’opera è concepita e realizzata su un supporto diverso e con intenzioni diverse. Sono poi gli stampatori che si incaricano di riprodurla e di rendere gli effetti o i colori originali con processi di stampa meccanici. Sempre di multiplo si tratta, ma nel secondo caso sono elaborati che nascono senza il gesto fisico e le intenzioni dell’autore, mi verrebbe da dire “senz’anima”.

Dunque la prima regola che mi sono data nell’acquisto delle stampe è stata quella di orientarmi solo su quelle originariamente concepite dall’autore su matrici, che conservano nella loro fisicità i gesti, i segni, la volontà creativa dell’artista e la sua manualità. Ognuno di questi multipli ne conserva e riverbera la poesia, la creatività, il genio. Appendersene uno sulle pareti di casa è come avere la possibilità di dialogare fisicamente con i “maestri” della Storia dell’Arte.

Qualcuno penserà che potersi permettere questo “dialogo” privato all’interno delle proprie mura domestiche sia una condizione elitaria, un lusso per pochi collezionisti, possibile solo a costo di grandi investimenti economici. Ebbene, no. O almeno non sempre. Ho scoperto con grande stupore che il mercato delle stampe antiche o delle grafiche moderne, anche di autori importanti della storia dell’arte, è alla portata di molti. Il costo di alcune opere non supera quello di uno smartphone o di un vestito griffato. Certo, alcune incisioni di Picasso o di Durer o una xilografia di Munch restano una possibilità per pochi. Ma per acquistare multipli di tanti altri autori che figurano nei nostri manuali di storia dell’arte i prezzi non sono così’ proibitivi. Un limitato portafoglio mi ha permesso comunque di acquistare multipli d’autore interessanti – e credo di qualità – che hanno elegantemente riscattato la banale e inevitabile presenza in casa di qualche pezzo d’arredo Ikea. Ogni acquisto e’ stata l’occasione per un emozionante viaggio personale di scoperta e studio.

I multipli d’autore sono dunque quanto di più’ vicino al concetto di arte democratica io riesca a immaginare. Un’arte pensata per essere fruita da un pubblico allargato e non per questo meno esigente in fatto di qualità. Eppure in Italia sono poche le gallerie che si occupano specificatamente di grafica moderna e il mercato delle stampe antiche è, a detta degli addetti, in fase di declino senza ritorno. Questo blog vuole quindi essere un piccolo contributo alla conoscenza di questo settore della produzione artistica inspiegabilmente in crisi di pubblico e anche il modo per condividere una passione, prima che diventi una mania compulsiva troppo autoreferenziale.

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